13 Mag Le donne, la riforma del lavoro e la parità – 07 APRILE 2012
Quali benefici potrà portare la riforma del lavoro all’occupazione femminile?
“Uno dei problemi di questo Paese è che le donne lavorano troppo poco, vogliamo che le donne abbiano le stesse chance occupazionali, di carriera, di retribuzione e di progressione che hanno gli uomini, perché anche attraverso questo c’è una possibilità di crescita per il Paese.”
L’ha detto il Ministro Elsa Fornero.
E ha detto anche “nel disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro, é inserita una disposizione che riguarda il lavoro delle donne: in particolare che riguarda il contrasto a quella pratica barbara delle dimissioni in bianco”.
E nel DDL si parla anche del congedo obbligatorio di paternità: Elsa Fornero lo pensa non solo per realizzare la conciliazione dei tempi di lavoro e la famiglia, ma lo pensa anche “per sfatare il mito che la maternità sia solo una questione di donne”.
Sono ottime queste intenzioni della Ministra Fornero! Ma non sembra che sia tanto facile cambiare le situazioni.
Il disegno di legge approda in questi giorni in Parlamento.
Di tanti punti problematici della riforma del lavoro contenuti in questo ddl se n’è già discusso moltissimo: giornali e talk show ne sono sempre pieni. Ma del punto “Interventi per una maggiore inclusione della donna nella vita economica” non se ne parla proprio, non si è sentita una parola!
Eppure il problema del lavoro femminile in Italia richiede molta attenzione.
Non c’è la parità né nelle possibilità di lavoro né nei salari. Il tasso di occupazione femminile è quasi il più basso d’Europa: in Italia alla fine del 2011 solo una donna su due tra i 20 e i 64 anni risultava occupata. Peggio di noi fanno soltanto la Grecia e Malta.
Da vari studi e statistiche risulta che il differenziale salariale tra uomini e donne sia del 20%.
Mi è piaciuto il messaggio che ha lanciato l’8 marzo il Presidente dell’Europarlamento Martin Schulz: ha definito il gap salariale “inaccettabile e vergognoso”, una “umiliazione” per le donne. “E’ una battaglia che il Parlamento europeo deve prendere molto seriamente”. Ha dedicato questo giorno dell’8 marzo all’uguaglianza dei diritti, ma augurandosi che “un giorno sarà la festa della raggiunta parità”.
Ci auguriamo ora che le intenzioni della nostra donna Ministro Fornero vengano accettate e magari migliorate da tutto il Parlamento!
7 aprile 2012
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